Le carte fedeltà aiutano davvero a risparmiare sugli acquisti?

Abbiamo mandato in pensione la vecchia raccolta punti cartacea, ma non abbiamo rinunciato ai programmi fedeltà. Oggi questi sono più raffinati, e spesso coinvolgono diversi partner (oltre ai supermercati tradizionali, anche distributori di carburante, compagnie aeree, operatori telefonici, pay-TV, e altro ancora). Ci siamo ormai abituati ai punti elettronici, accumulati in periodi più o meno lunghi su conti personali e che, alla scadenza, è possibile tramutare in premi, buoni acquisto o sconti fedeltà. Alcune carte possono anche fungere da vere e proprie carte di credito utilizzabili ovunque, non solo presso il negozio convenzionato. Inoltre, le app per smartphone stanno progressivamente riducendo il problema dello spazio occupato nel portafoglio, consentendo di gestire più carte contemporaneamente.

In Italia ne andiamo pazzi. Con il 74% dei cittadini che possiede almeno una di queste carte, in questo campo siamo in Paese che si fregia del primato mondiale, superando la media globale del 66%. Sintomo di quanto riteniamo utili e vantaggiose le offerte e le scontistiche che ci vengono proposte. Ma, andando oltre le apparenze, quali sono i reali vantaggi di possedere tali carte?

Due cellulari con codici da scannerizzare per accedere alle offerte
Immagine | unsplash @daviddvoracek – prezzihot.it

COME FUNZIONA PER LE AZIENDE

Quelli per le aziende sono sicuramente molteplici. Innanzitutto, le carte fedeltà offrono la possibilità di creare un legame di fedeltà con i clienti, come suggerisce il nome stesso. Inoltre, forniscono un dettagliato quadro delle abitudini di consumo dei clienti, consentendo di raccogliere informazioni come i prodotti scelti, gli orari di acquisto, la zona geografica e il metodo di pagamento prediletto. Questi dati sono preziosi per adattare le offerte alle esigenze dei clienti. Studi recenti indicano che i consumatori sono disposti a condividere i propri dati in cambio di esperienze di consumo personalizzate.

SITUAZIONE DIFFERENTE PER I CONSUMATORI

Per i consumatori, la convenienza delle carte fedeltà è una questione da valutare attentamente. Mentre talvolta possono offrire vantaggi reali, è importante evitare che l’accumulo di punti porti a una compulsione nell’acquisto. Prima di accettare una nuova carta fedeltà, è consigliabile valutare come ottenere gli sconti e quanto effettivamente siano convenienti. Per esempio, l’acquisto di prodotti più costosi o differenti da quelli abituali potrebbe annullare lo sconto ottenuto, o magari quella settimana sarebbe più conveniente fare acquisti in un altro punto vendita.

Inoltre, è importante considerare la questione della privacy. Quando ci si iscrive a una carta fedeltà, spesso è necessario fornire dati personali, dare il consenso per ricevere offerte promozionali e condividere abitudini di consumo per le ricerche di mercato. Quindi, è consigliabile leggere attentamente i termini del contratto, non accettare tutte le opzioni (se non vuoi ricevere pubblicità non desiderata) e verificare la qualità dei premi offerti.

cartellone che indica degli sconti
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UN’ANALISI

Un’inchiesta di altroconsumo.it ha provato ad analizzare l’effettivo risparmio ottenuto rispetto alla spesa complessiva in alcune catente di grande distrubuzione italiana. In linea generale, ne è emerso che i risparmi si aggirano su cifre relativamente basse, spesso vicine allo zero o appena sotto il 10%. Oltre ai premi, alcune carte fedeltà permettono di convertire i punti accumulati in buoni spesa. Tuttavia, l’analisi delle cifre mette in luce come questa sia spesso l’opzione meno conveniente. Prendiamo ad esempio Esselunga, dove per ottenere un buono da 27 euro occorrono 3mila punti, equivalenti a una spesa di 1.500 euro. Questo si traduce in uno sconto dell’1,8%, un risultato modesto rispetto alla spesa effettiva.

Parlando invece di sconti sui prodotti, un’indagine recente ha rivelato che solo il 12% dei prodotti a scaffale è realmente oggetto di promozione. Considerando uno sconto medio del 30%, il risparmio annuale stimato si attesta al 3,6%. Su una spesa di mille euro, questo si traduce in un risparmio di 36 euro, una cifra tutto sommato modesta.

Quali saranno le tue prossime esperienze di acquisto?

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